Carlo Verdone torna a vestire i panni dei mitici personaggi dei suoi primi film, ovviamente cresciuti: ci sarà Leo, il bullo di Un sacco bello, ormai sposato, ma anche l'insopportabile Raniero e il coatto Ivano, protagonisti di Viaggi di nozze.
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Per dirla come Sora Lella: "GRANDE, GROSSO E FREGNONE!" (che confonde 'na sorca co' n'par de mutande). Il peggior film di Verdone che abbia mai visto, regia stanca, recitazione imbarazzante. Ennesimo sequel fallito in toto. Come sempre, per i sequel dei film commedia "di 30 anni fa", sembra che i protagonisti siano stati un ventennio in coma per essere catapultati nel 2000, con senso di smarrimento degli stessi e dello spettatore. Fare un sequel e riuscirci è sempre difficile, chi ricorda l'originale lo colloca in un'"età d'oro dell'innocenza", improvvisamente "macchiata" dalle banalità quotidiane odierne. Essi vivono, si, ma nelle pellicole di 30 anni or sono, non in queste. È molto difficile riuscire a far proseguire una trama senza inciampare nel ridicolo, nel grottesco. Ma qui i personaggi caricaturali (ma tragicomici e amari) di Verdone sono delle caricature di essi stessi.
La regia è sfaldata, inesistente, defunta... Ma Verdone, con le sue tragedie amarissime sulla solitudine infinita umana, per me rimane un grande. Film da poco ne aveva già fatti negli anni '80, e dai '90 ci sono stati alti e bassi, forse perché con "Compagni di scuola", a mio giudizio il suo film migliore, egli ha raggiunto il picco. Insomma, 'sto film è una c4g4ta pazzesca!